Politica

Grillo: "Italia de facto già fuori dall'euro".
In forse i nomi M5S per i presidenti delle Camere

Il leader del Movimento Cinque Stelle, intervistato dal quotidiano tedesco "Handelsblatt", lancia un referendum online su euro e definisce Monti un "liquidatore per conto delle banche".  Riunione dei grillini a Montecitorio. Crimi su Facebook si rivolge a "Pdmenoelle e Pdl"

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ROMA -
E' in corso a Montecitorio la riunione dei parlamentari degli M5S che dovrebbe rendere noti i nomi dei prescelti dal movimento per le presidenze di Camera e Senato. Ma non è detta l'ultima parola. "Vediamo - dice nel corso della riunione dei gruppi alla Sala Regina la capogruppo in pectore Roberta Lombardi -. Qualcuno dice di pensarci su almeno una notte, ora decideremo il da farsi e come rapportarci con la stampa". "I nomi - osserva infatti Lombardi - verrebbero fuori e finirebbero sulla stampa nel giro di tre minuti. Quindi decidiamo, nel caso, se fare una conferenza stampa". Altro punto affrontato è stato quello delle delegazioni: dopo l'incontro di ieri con il Pd, è stata infatti confermata la procedura che punta ad evitare incontri faccia a faccia. Le delegazioni, anche se in versione "micro", dovranno però essere stabilite prima per evitare, è stato detto, il "mucchio selvaggio" che si è verificato ieri con il Pd quando all'incontro si sono presentati troppi parlamentari costringendo 'gli ospiti' addirittura a dover cambiare sala.

Giornalisti allontanati e rete wifi grillini 'only'. Intanto tre giornalisti sono riusciti a intrufolarsi nella riunione. Però, a differenza delle altre volte, sono stati scoperti e identificati perché da oggi il movimento, all'inizio di ogni assemblea, farà un appello proprio per evitare infiltrati. I grillini marcano gli spazi anche nell'etere della Camera. Montecitorio, infatti, ha una sua rete wifi ma i neodeputati 5 Stelle hanno creato un loro accesso protetto a uso interno: 5STELLE.PHONE. Una rete chiusa ed esclusiva per il cui utilizzo è necessaria una password.

Grillo parla alla stampa tedesca. L'Italia è "de facto già fuori dall'euro". Beppe Grillo, intervistato dal quotidiano tedesco "Handelsblatt", traccia uno scenario poco beneaugurante. Il leader del M5S ritiene che i governi dei paesi nordeuropei manterranno Roma entro l'Eurozona "fino a che non riavranno gli investimenti effettuati dalle loro banche sui titoli di stato italiani. Dopo di che ci lasceranno cadere come una patata bollente". E incassa poi l'endorsement dell'ambasciatore Usa, che parlando agli alunni del liceo romano Visconti, spende parole di elogio per il M5S.

Referendum sull'euro. Grillo ha anche menzionato nell'intervista la possibilità di un referendum popolare sull'euro: un abbandono della moneta unica non sarebbe, ha detto, una decisione "che prendo io da solo", ma sarebbe una scelta dei cittadini con un referendum online esattamente come per il trattato di Lisbona, "tutti temi - dice - sui quali non si è tenuto conto della costituzione".

Più democrazia in Europa. Dopo aver definito l'ex premier, Mario Monti, "un amministratore fallimentare per conto delle banche che, invece di tagliare in alto i salari dei top-manager o dell'apparato dello stato, ha appioppato tasse più elevate in basso ai cittadini", il capo dei 5 Stelle dice che l'Europa "non deve avere paura" del suo movimento, che è "come la rivoluzione francese, ma senza ghigliottina". E' necessaria, però, una netta svolta e "più democrazia" e l'Europa ha, comunque, bisogno di "un piano b". "Perché - si chiede Grillo - non abbiamo una politica comune sul fisco o sull'immigrazione? Perché si è arricchita solo la Germania?".

Protesta contro il rigassificatore e replica del Ministero. I parlamentari M5S sostengono di aver portato a casa un primo risultato. Dopo il sit-in di questa mattina davanti al ministero dello Sviluppo Economico contro la costruzione di un rigassificatore in Calabria nella piana di Gioia Tauro, considerato dai 5 Stelle come un' opera "inutile pericolosa, costosa, inquinante e non voluta dalla popolazione locale", "il Mise ha bloccato il nulla osta per la realizzazione dell'impianto".

Dal ministero replicano: "Le procedure relative all'autorizzazione dell'opera sono ormai completate per quanto riguarda le competenze del Ministero dello sviluppo economico. I nostri due rappresentanti hanno ascoltato con attenzione le ragioni esposte dai parlamentari a proposito del progetto del rigassificatore, limitandosi a garantire la più ampia disponibilità a fornire tutte le informazioni e gli approfondimenti del caso sulle procedure amministrative riguardanti l'infrastruttura (procedure, peraltro, che hanno visto un'ampia consultazione sul territorio e ormai completate per quanto riguarda le competenze del Mise)". A questo scopo, "sarà organizzato in tempi brevi un successivo incontro con i tecnici del ministero", fanno sapere ancora dal dicastero di via veneto.
 
Crimi su Facebook si rivolge a "PDmenoelle e PDL". Nonostante sia ormai un senatore della Repubblica, per di più capogruppo in pectore dei senatori a cinque stelle, Vito Crimi non ha modificato il linguaggio nelle comunicazioni rendendole più consone al suo nuovo ruolo. Infatti, eccolo su Facebook continuare a chiamare le controparti politiche in Parlamento "PDmenoelle e PDL", come fa Grillo, che però dal Parlamento resta fuori.

Ma ecco la sfida di Crimi: "Visto che tutti sostenete di voler fare solo gli interessi del popolo, che sostenete la necessità di avere un governo perché si possa dare risposta alla crisi che sta attraversando questo paese, non perdiamo tempo, non perdiamoci in chiacchiere, e anche con le consultazioni in corso costituiamo e facciamo iniziare a lavorare le commissioni".

Sempre via Facebook, l'esponente grillino aggiunge: "Non subordiniamo l'attività parlamentare alla fiducia al governo, al più è il contrario in quanto l'inizio dell'attività governativa dipende dal Parlamento....". "Non perdiamo un mese e mezzo come è prassi, sarebbe anche una mensilità inutile di stipendio per mille parlamentari", è l'ulteriore considerazione in stile con la lotta ai costi della politica.

"Subito a lavoro per realizzare tutti insieme i veri tagli ai costi della politica e utilizzare quelle prime risorse liberate per intervenire in tutte quelle situazioni di disagio economico, penso agli esodati, ai disabili ecc ecc.. Mettiamo in moto i meccanisni regolamentari per dare questa accelerata ..sarebbe - conclude - il migliore, se non unico, segno che avete sentito quello che gli italiani vi hanno urlato nelle cabine elettorali".
 
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